Ansia e Controllo

26 Aprile 2022
Articoli
Scott Miller
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Esistono molte forme di ansia. Non pretendo di comprendere appieno le tipologie più gravi, quelle che debilitano chi ne soffre e sono veramente opprimenti.
Se stai leggendo questo articolo e soffri di una forma paralizzante di ansia, vorrei esprimere il mio dispiacere e dirti che riconosco la tua sofferenza. Aggiungo che tale contenuto può essere utile soprattutto per coloro che sperimentano livelli di ansia più leggeri, ma non per questo meno reali.
La recente intervista con la dott.ssa Madeline Levine, autrice di Ready or Not, è ben chiara e nitida nella mia mente. È perfetta per genitori, zii e chiunque abbia una certa influenza sulla vita e il futuro di bambini e ragazzi.
 
Non mi è mai stata diagnosticata l’ansia, ma d’altra parte non mi è mai stato diagnosticato formalmente nulla, se non il reflusso gastrico e la fascite plantare, per cui forse non è una considerazione molto utile. Diciamo solo che la psicologa da cui sono stato due volte nell’ultimo anno è stata più una coach che una consulente per la salute mentale. Non ha fatto nessuna valutazione formale su di me, almeno non ancora; magari la farà nel prossimo incontro. Sospetto, però, che in me percepisca un certo livello di ansia, sicuramente un livello palpabile. Ma benvenuti nel 2021, dove non credo di conoscere nessuno che non abbia mai sperimentato una qualche forma di ansia o apprensione: perdita del lavoro, potenziale perdita del lavoro, riduzione del reddito, incertezza abitativa, preoccupazione per i propri figli e il loro sviluppo sociale, emotivo, mentale e fisico, preoccupazione per la salute dei propri genitori e dei nonni, preoccupazione per sé stessi.
 
Questi ultimi 10 mesi sono stati un susseguirsi di ansie, come un treno da cui non si riesce a scendere. Anche tu hai un posto in prima classe nella mia stessa carrozza?
Ecco un consiglio di carattere assolutamente non clinico da parte di un precedente ospite di On Leadership: Matthew McConaughey. Autore del recente bestseller Greenlights, ha rilasciato un’intervista molto interessante, che consiglio vivamente di guardare o ascoltare. Supererà ogni aspettativa, lo giuro.
Nel tempo passato con Matthew ho imparato una cosa, rivelatasi poi particolarmente utile nella mia vita. Verso la fine della chiacchierata gli avevo chiesto di raccontarmi una storia esilarante o una lezione di vita che aveva appreso nel corso degli anni. Ne aveva scelta una legata al bisnonno di un suo amico. In breve, questo signore di 95 anni, quando il nipote gli aveva chiesto di condividere con lui il miglior consiglio che aveva da dare, aveva risposto con “Ho affrontato migliaia di crisi nella mia vita. La maggior parte di loro non ha mai avuto luogo.”
 
Rifletto su questo punto ogni giorno (va bene, ogni ora) e mi rendo conto che di tutte le paure provate nella mia vita, nessuna si è effettivamente avverata. Nessuna di esse. Nemmeno una.
Di solito mi convinco che la ragione per cui non si sono verificate è perché mantengo il controllo, perché lavoro diligentemente e ossessivamente per far sì che queste ansie non si materializzino. La verità è che era improbabile che si verificassero fin dall’inizio.
Si trattava degli “scenari peggiori” che vedevo e rivedevo nella mia testa. Era pressoché impossibile che la maggior parte delle mie paure e ansie diventassero realtà, indipendentemente da quanto ci pensassi, mi concentrassi o cercassi “con successo” di controllarle.
 
Quindi quello che ho imparato da Matthew e Madeline è di rilassarmi un po’. Allentare la presa. Fare un passo indietro e rendermi conto che le cose succedono, sia quelle buone che quelle cattive, positive e negative. Il controllo che ho realmente sulle cose è ben lontano da quello che penso di avere. E quelle migliaia di crisi? La maggior parte non diventeranno mai realtà.

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