Ridurre paura e ansia

16 Marzo 2022
Articoli
Scott Miller
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Leader, c’è un vero e proprio bracconaggio in atto. Non sto parlando di zanne d’avorio. La caccia riguarda i tuoi impiegati più produttivi. Ogni giorno, ad ogni ora, vengono contattati da reclutatori che promettono qualsiasi cosa. I tuoi talenti vengono tentati con una remunerazione più alta, un capo migliore, una cultura più sana. E forse è vero: a volte l’erba è davvero più verde. Quindi rendi verde il tuo prato!

La lotta per i talenti è agguerrita, intensa e non sembra intenzionata a voler finire. Gli sforzi antibracconaggio della tua azienda non dovrebbero essere appannaggio esclusivo delle Risorse Umane o dei Servizi alla Persona; riguardano anche te e se dirigi team virtuali, la sfida è ancora più grande.

Ecco sei azioni che in qualità di leader dovresti compiere:


1. Il tuo contributo più importante non è impostare la strategia, creare sistemi, ideare la vision o reperire investitori (o a volte calmarli).
Sono certamente attività importanti, ma non se il tuo team non è più il tuo team. Il tuo compito principale è selezionare e fidelizzare i talenti. Devi dedicarti in maniera quasi ossessiva ai tuoi colleghi, per assicurarti che si sentano valorizzati, apprezzati, sfidati, premiati e, soprattutto, desiderati. Da te, in questa azienda e per molto tempo.

2. Ogni giorno trova il tempo di assicurarti che tutti i membri della tua squadra capiscano quanto importante sia il loro contributo per la missione e che lo apprezzi.
Spesso il miglior antidoto contro il bracconaggio è un sincero “Come va?”. Interessati. Le persone possono facilmente sentirsi invisibili agli occhi dei senior leader, sempre impegnati tra riunioni infinite, lanci di prodotti e altre richieste. Ci vogliono solo cinque minuti. Forse di più se c’è qualcosa che non va, quindi, preparati a subire un’imboscata o uno sfogo più lungo del previsto.

3. Prendi in considerazione le preferenze.
Scrivi un messaggio o una e-mail. Effettua una breve chiamata su Teams fuori programma, solo perché vuoi sinceramente sapere come stanno i tuoi collaboratori e assicurarti che sappiano che sei consapevole che hanno rispettato un accordo, superato un’aspettativa o portato a termine un compito faticoso. Festeggia il loro anniversario di lavoro. Invitali a pranzo. Riempi il vuoto: il semplice “farsi sentire” è una moneta inestimabile in un mondo di bracconaggio senza sosta.

4. Sii ultra-consapevole del mercato del lavoro, in particolar modo di quali sono le figure più richieste, probabilmente presenti anche sui radar dei tuoi concorrenti.
Potresti scegliere di dedicare un tempo sproporzionato ai colleghi “che hanno più probabilità di essere presi di mira”. In alternativa, insieme al tuo gruppo di leadership puoi mettere in atto un processo in cui valutate qual è la probabilità di ogni dipendente di accettare l’offerta di un reclutatore – che magari si mette in contatto tramite LinkedIn – e decidere cosa fare (o non fare) al riguardo. Quando un concorrente fa un’offerta e ti viene chiesto di controbattere, questo diventa a tutti gli effetti un ricatto. Non vincerai e se la spunti, non sarà per molto.

5. Se vuoi sapere se qualcuno potrebbe essere “braccato”, controlla la sua pagina LinkedIn: in genere, da lì puoi capire se qualcuno è aperto a ricevere richieste.
Meglio ancora, siediti con lui e chiedi: “Come va? Volevo solo controllare e assicurarmi che ti stia godendo il tuo ruolo e ricordarti quanto ti apprezziamo“. (Sì, questo li porterà a chiedere un aumento, quindi, sii preparato). Poi, chiedigli in modo diretto: “Ho il sospetto che, come tutti qui, anche tu venga spesso contattato per offerte di lavoro. Spero che tu ti senta valorizzato e se ci sono aspetti che possiamo migliorare (e, ovviamente, ci sono), per favore segnalali alla persona appropriata“. (Se sei il VPE delle vendite, è probabile che non sia compito tuo occuparti del sistema dei rimborsi). Se apri un dialogo, è molto più probabile che le persone condividano la loro verità. E, cosa ancora più importante, quando si fanno loro delle domande dirette, questo li rende più attenti quando devono scegliere se abbandonare la nave o, almeno, li spinge a parlare con te prima di farlo, perché ora hai creato l’ambiente giusto per una comunicazione sicura.

6. A volte perdere una persona, per quanto eccezionale, non è la fine del mondo. Le persone di spicco conoscono e frequentano altre persone di spicco.
E se il tuo ex dipendente ama la tua cultura e la tua leadership, è molto probabile che raccomandi qualcuno della sua rete. E potrebbe anche ritornare lui stesso quando si sarà reso conto (come fanno tutti) che l’erba non è sempre più verde.

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